Notizia troppo bella per non pubblicarla anche nel giorno di Pasqua.
La municipalità di Nagoya, città giapponese sconosciuta alla maggior parte degli italiani, grossomodo a metà strada tra Tokyo e Osaka, con circa 2 milioni e trecentomila abitanti, ha ratificato nella giornata di oggi – Pasqua evidentemente in Giappone non ha il significato che c’è da noi – un accordo con Biblioshare per l’utilizzo della piattaforma in tutta la città, mettendo in condivisione tra tutti i cittadini che si iscriveranno i libri che decideranno di prestare.
Negli intenti della municipalità l’obiettivo di mettere a disposizione della popolazione uno strumento semplice e ad uso gratuito in grado di contribuire ad aumentare la fiducia tra concittadini e, al tempo stesso, di incentivare la lettura.
E’ prevista l’attivazione del servizio nel mese di ottobre, con una campagna pubblicitaria imponente, ed una stima di un coinvolgimento già nel primo mese di circa 300.000 abitanti. Il piano prevede poi una crescita di iscrizioni al servizio piuttosto lenta, in grado di arrivare comunque ad una copertura del 50% della popolazione nel corso del 2019, con circa tre milioni e mezzo di libri.
Per la prima volta nella storia di Biblioshare non esiste una community circoscritta in ambiti piuttosto ristretti, ma una mega community su una superficie di oltre 300 chilometri quadrati.
Paolo Pisani, che ha firmato l’accordo per Biblioshare, ha sottolineato la lungimiranza delle istituzioni giapponesi ed ha ricordato i valori positivi della piattaforma, che per la prima volta verrà utilizzata al di fuori dell’Europa. “L’utilizzo di una mega community al posto di un quartiere di una città non mi spaventa: i mezzi pubblici ed il servizio ferroviario cittadino sono molto efficienti e le distanze anche tra gli estremi opposti della città sono brevi. Probabilmente sarà inferiore l’impatto sociale che l’utilizzo della piattaforma avrà nei confronti dei cittadini, ma sarà amplificata la spinta alla lettura, contando su una biblioteca immensa, senza eguali al mondo, che già nei primi 3 mesi potrà contare su un milione di volumi. Considerata l’elevata fiducia reciproca dei giapponesi, dovrebbe essere ridotto il “coefficiente di gelosia” e quindi di indisponibilità al prestito tipica di noi italiani, aumentando il numero medio di libri messi a disposizione dal singolo. Speriamo che la community di Nagoya sia la prima di una lunga serie di nuove implementazioni della nostra piattaforma.”
Per ragioni di localizzazione e appealing giapponese, il nome del servizio verrà modificato in “Fratello libro”.
Il sindaco di Nagoya Takashi Kawamura ha dichiarato: “Nagoya chiederà il gemellaggio con Milano, l’affinità delle community di Fratello libro vale il gemellaggio tra queste due città”.
Pisani alla presentazione del progetto “Biblioshare – Fratello libro” a Nagoya, Giappone