Sempre meno lettori in Italia

Nei giorni scorsi, in occasione di Tempo di Libri, la nuova manifestazione “Fiera dell’editoria” svoltasi a Milano, sono stati resi noti da Istat alcuni dati sulla lettura nel nostro Paese.
Rispetto al 2010 sono stati persi 4,3 milioni di lettori e, nello scorso anno, il 57,6% della popolazione oltre i 6 anni non ha letto nemmeno un libro, la stessa quota che era stata toccata nel 2000. Non c’è proprio da essere felici!
I non lettori che sono soprattutto maschi: il 64,5% rispetto al 51,1% delle femmine, valore che arriva al 73% tra gli over 75. Tra le donne, le non lettrici sotto i 24 anni sono il 40%, valore che cresce col crescere dell’età.
Spesso non legge chi ha un basso livello di istruzione: non legge il 77,1% tra coloro che possiedono al massimo la licenza media, mentre tra i laureati la percentuale scende al 25%. Importante è l’esempio che giunge dalla famiglia: legge libri il 69,7% dei ragazzi con entrambi i genitori lettori.
I lettori “forti”, ovvero quelli che hanno letto almeno un libro al mese, sono la minoranza, solo il 5,7%.
La prevalenza di non lettori è al Sud con il 69,2% (con una punta del 73% in Calabria), mentre non legge il 55,8% degli abitanti del Centro (55,8%) e il 49,7% di chi vive al Nord. Positiva l’eccezione della Sardegna dove chi non legge è il 51,8% della popolazione. La città più virtuosa è Trento, con il 43,7% di non lettori.
Infine un dato interessante: i lettori di libri elettronici sono 4 milioni circa, più o meno il 7% della nostra popolazione.
leggiamo sempre di meno
Non vi è dubbio che, a fronte di questi dati, noi di Biblioshare pensiamo di avere un ruolo importante nel cercare di invertire questa tendenza. La diffusione delle nostre community, seppure con tutte le difficoltà del caso e la mancanza di un sostentamento economico (utile se non altro a far conoscere la nostra realtà), può contribuire alla causa.
Biblioshare, passaparola!

Mai un libro, un cinema, una mostra. Un italiano su 5 a completo digiuno di cultura.

la cultura e gli italianiQuesto il titolo di un articolo letto nei giorni scorsi su l’Inkiesta, a firma Beniamino Andrea Piccone. L’incipit è il seguente:
“L’Istituto nazionale di statistica – Istat – ha rilevato il 2016 un anno record (conteggiando quanto l’italiano spende in cultura, dati dal 1993 al 2016) per la partecipazione culturale. In ogni caso la quota destinata alla cultura rimane sotto il 7%. Un po’ poco.
Inoltre, ciò che deve preoccupare è uno zoccolo duro di italiani, il 18,6% della popolazione, che l’anno scorso non ha mai aperto un giornale, un libro, non è mai andato al cinema o a teatro. Neanche a ballare o allo stadio. …”
Andando a vedere più in dettaglio le statistiche Istat, scopriamo che quel 18,6%, il quinto di cui si parla nel titolo, aumenta progressivamente scendendo verso l’Italia del Sud, dove arriva a sfiorare il 29% della popolazione, è donna (cosa che contraddice invece le statistiche di utilizzo della nostra piattaforma) ed abita prevalentemente nei piccoli centri.
Leggendo per intero questo articolo si avrebbero diversi spunti per dibattere su cosa fa la politica per incentivare la cultura (“votano anche loro”) e sul sempre attuale pensiero di Umberto Eco che diceva : “I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività”).
Noi di BiblioShare spesso torniamo su questi dati statistici, raccontando purtroppo sempre di scenari poco entusiasmanti. Naturalmente non possiamo fare altro che essere ancora più determinati nel nostro obiettivo di diffondere la cultura e la lettura in particolare.
Oggettivamente non è facile, e ce ne rendiamo conto proprio perché questi dati sono reali.
Continueremo a fare il punto della situazione su questo argomento perché rappresenta un punto di vista importante di come “progredisce” il nostro Paese e di quanto lavoro c’è da compiere.

Il mercato del libro continua a crescere nel 2016 ma …

Il mercato del libro continua a crescere anche nei primi mesi del 2016
Settimana scorsa, in occasione del Salone del libro di Torino, Askanews ha dato notizia che “il mercato del libro continua a crescere anche nei primi mesi del 2016, ma la principale novità che emerge dai dati Nielsen presentati dall’Associazione italiana degli editori al Salone del Libro di Torino riguarda le componenti trainanti della crescita. A sostenere il +0,1% sono stati i romanzi d’amore, i libri sulla cristianità, ii testi per la preparazione di esami e concorsi. Mentre a frenare sono la fiction non di genere e perfino i libri sul food and drink. Stabili, ma senza i botti degli anni precedenti, i libri per ragazzi, mentre un forte impulso viene dalle letture dedicate alla categoria dei “young adult”. Accanto al carisma di Papa Francesco e al successo globale di cicli come “After” di Anna Todd, spiccano quindi i numeri fatti registrare dalla non fiction specialistica, tra cui i manuali per concorsi ed esami.”
Tra i dati diffusi dall’AIE (Associazione Italiana Editori) anche il ritorno delle librerie rispetto alla grande distribuzione e la crescita del mercato ebook (+26%) con un fatturato di 51 milioni di euro, pari al 4,2% del mercato.
Nonostante questi dati, come conclude l’articolo di Askanews e come anche noi abbiamo ricordato più volte in passato, il miglioramento della situazione passa necessariamente dall’aumento dei lettori nel nostro Paese, che restano drammaticamente pochi: anche se nel 2015 si è registrata una piccola crescita, gli italiani con più di sei anni che leggono almeno un libro l’anno sono solo il 42%.

Tiriamo qualche somma?

biblioShare: statistiche di 13 mesi
Sì, facciamo qualche considerazione.
BiblioShare è nata da oltre un anno e, forse per la prima volta, abbiamo l’occasione di fare qualche considerazione in merito alle nostre community, aggregando i dati di tutti gli iscritti, escludendo tutte le realtà che si configurano come biblioteche, anche quelle condominiali. Resta quindi la dimensione dei soli individui, iscritti singolarmente, che mettono a disposizione i propri libri.
E l’analisi, per quanto ci permettiamo di indicare, da sicuramente dei risultati interessanti, sottolineando il fatto che i testi disponibili sono tutti di qualità e coerenti con il nostro Manifesto, come da quarto – “Presta i tuoi libri più belli, quelli che AMI di più” – e settimo punto – “Questo strumento non è uno “svuota cantina”, piuttosto un “RIEMPI CUORI””,
Ecco qualche altra curiosità:
i libri di narrativa sono la netta maggioranza: il 63 per cento;
i libri prestati da donne sono più di quelli prestati dagli uomini: 61% contro 39;
gli autori con più libri in catalogo sono, in ordine discendente: Fred Vargas, Jonathan Coe e Manuel Vazquez Montalban;
i libri più presenti sono “La banda dei brocchi” di Jonathan Coe, “Sulla strada” di Jack Kerouac, e “L’amica geniale” della tanto citata (in questi giorni) Elena Ferrante;
quest’ultimo libro è anche quello più prestato.
 

I dati della lettura nel 2015 in Italia

Nel nostro post di qualche giorno fa, quando Istat ha anticipato i dati del report sulla “lettura in Italia nel 2015”, abbiamo anche moi comunicato alcuni risultati.
Ora ci sono i dati completi, con il report e tutte le tabelle di dettaglio, presenti sul sito di Istat.

lettori per età
Dal quadro che emerge dal grafico che riproponiamo qui sopra, che confronta la percentuale di persone maggiori di 6 anni che hanno letto almeno un libro nel proprio tempo libero nell’ultimo anno, confrontando le rilevazioni nel 2005, nel 2010 e nel 2015, la sola fascia di età in crescita è quella degli ultra 65, mentre praticamente in tutti gli altri casi i valori sono scesi anche oltre i già bassi livelli del 2005.
Il report di Istat sintetizza in questo modo:
“Nel 2015 si stima che il 42% delle persone di 6 anni e più (circa 24 milioni) abbia letto almeno un libro nei 12 mesi precedenti l’intervista per motivi non strettamente scolastici o professionali. Il dato appare stabile rispetto al 2014, dopo la diminuzione iniziata nel 2011.
Il 9,1% delle famiglie non ha alcun libro in casa, il 64,4% ne ha al massimo 100. La popolazione femminile ha maggiore confidenza con i libri: il 48,6% delle donne sono lettrici, contro il 35% dei maschi.
La quota di lettori risulta superiore al 50% della popolazione solo tra gli 11 e i 19 anni e nelle età successive tende a diminuire; in particolare, la fascia di età in cui si legge di più è quella dei 15-17enni.
La lettura continua ad essere molto meno diffusa nel Mezzogiorno. Nel Sud meno di una persona su tre (28,8%) ha letto almeno un libro mentre nelle Isole i lettori sono il 33,1%, in aumento rispetto al 31,1% dell’anno precedente.
I “lettori forti”, cioè le persone che leggono in media almeno un libro al mese, sono il 13,7% dei lettori (14,3% nel 2014) mentre quasi un lettore su due (45,5%) si conferma “lettore debole”, avendo letto non più di tre libri in un anno.”
Quando leggiamo che “il 9,1% delle famiglie non ha alcun libro in casa” ci convinciamo una volta di più che la mission di BiblioShare sia quella giusta e che le nostre comunità possano contribuire a ridurre questo valore. Certo, dobbiamo farci conoscere e chiedere di farci conoscere.

Dati deludenti sulla cultura in Italia nel 2015

dati Istat 2015Secondo i nuovi dati Istat, come riportato da Repubblica del 6 gennaio, un quinto della popolazione italiana non ha svolto nessuna attività culturale nel 2015, ovvero il 18,5% della popolazione nell’ultimo anno non ha letto né libri né giornali, non ha visitato un museo, una mostra, un sito archeologico, non è andato a teatro, al cinema, a un concerto né a uno spettacolo sportivo e nemmeno a ballare. La percentuale sale al 28,2% al Sud e diminuisce al 12,1% nel Nord-Est.
Dal punto di vista demografico, gli esclusi da qualsiasi attività culturale superano il 20% per gli ultrasessantenni e aumentano al crescere dell’età. Il 21% di donne si sono autoescluse da qualsiasi attività culturale a fronte di un 16% di uomini, e questa percentuale raggiunge il suo massimo tra le ultra 75enni (50,8% contro il 35,5% dei coetanei uomini).

BiblioShare, la biblioteca sociale

logo MagupMagup è un nuovo magazine online partito da pochi giorni, dall’idea di alcuni giovani professionisti appassionati di scrittura; si pone come obiettivo quello di portare la propria voce nel web 3.0.
Ci ha onorato subito di una sua recensione, sottolineando l’aspetto sociale di BiblioShare.
L’articolo è a firma di Fabiana Tripodi.
Leggetelo!
Magup parla di BiblioShare

In calo la vendita di libri elettronici

Notizia di fine settembre: un’inchiesta del New York Times rivela che secondo l’associazione American Publishers, che raccoglie i dati provenienti da quasi 1.200 editori americani, le vendite di e-book sono diminuite del 10 per cento nei primi cinque mesi di quest’anno.
I libri digitali hanno rappresentato l’anno scorso circa il 20 per cento del mercato, con percentuali non più in crescita come qualche anno fa.
e-book readerSecondo Forrester Research anche i lettori di e-book come il Kindle di Amazon o il Kobo stanno calando nelle vendite: a fronte dei quasi 20 milioni venduti nel 2011, solo 12 milioni di e-reader sono stati venduti l’anno scorso. Inoltre anche il numero di librerie è tornato a crescere, invertendo una tendenza consolidata da qualche anno.
Una parziale motivazione potrebbe risiedere nell’aumento dei prezzi dei soli e-book, che si sono avvicinati al costo del cartaceo. Forse che, a parità o quasi di prezzo, il lettore preferisce ancora il libro tradizionale?
In Italia non ci sono dati aggiornati per poter comprendere quale è la tendenza in corso, tuttavia il giusto abbassamento dell’Iva sugli e-book al 4%, parificandola a quella in essere per i libri di carta, potrebbe aver operato a favore dell’elettronico.
Attendiamo statistiche più aggiornate.

Link all’articolo del New York Times

Link all’articolo di Fortune

 

statistiche Amazon: in quali città si legge di più?

Amazon Italia news

Amazon.it ha stilato per il terzo anno consecutivo la classifica delle città italiane con almeno 100.000 abitanti che leggono più libri. I dati, ovviamente, si riferiscono al numero di titoli (cartacei ed ebook) comprati sul sito nell’ultimo anno, dal 30 marzo 2014 al 30 marzo scorso.
Milano si riconferma la città che in Italia legge di più, come si riconfermano pure le posizioni di Trieste e di Trento (seconda e terza rispettivamente). A seguire Padova, Cagliari, Bologna, Firenze, Roma, Bolzano e Bergamo.
Interessante è scoprire che alcune aree tendono di più verso alcune tipologie specifiche di titoli: per esempio a Roma vengono acquistati molti libri di cucina e a Firenze vengono predilette le guide di self-help.
Le città che apprezzano di più il formato digitale sono ancora Milano, Trieste e Trento.
Il libro più venduto, in 42 delle 48 città su cui è stata eseguita la ricerca, è “Il Grande Gatsby“.
Qui il link all’articolo online su Repubblica.it.

E quando ci saranno tante community di Biblioshare, avremo anche noi le nostre classifiche.

Ancora statistiche curiose

imgstats20150223I dati naturalmente non sono omogenei con quelli di biblioShare, tuttavia è sempre curioso andare a fare qualche confronto.
I dati sono stati presi dal portale #opendata del comune di Milano, e si riferiscono – gli ultimi disponibili – al 2011.
Gli iscritti al sistema bibliotecario milanese residenti nel quartiere di #Rogoredo (che include anche #SantaGiulia) erano “solo” 267: donne-uomini 57% a 43% (in biblioShare siamo, a ieri 48% a 52%).
Di tutti questi il 69% era iscritto alla biblioteca di via Oglio e il 12% alla Calvairate: questo sta ad indicare che la prossimità conta; meno del 20% era disperso sulle altre biblioteche della città più lontane.
Chi vuole può divertirsi con altre informazioni, come fasce di età o nazionalità prendendo da qui il file excel.
Tutto questo per dire: ma voi, 267 lettori iscritti al sistema bibliotecario milanese, lo sapete che nel vostro quartiere c’è biblioShare?