Una casa per l’economia collaborativa a Milano

pianta coHubUno spazio per promuovere la sharing economy a Milano, in pieno centro, vicino alla rinnovata e bellissima Darsena. È lo spazio di Vicolo Calusca 10, messo a disposizione dal Comune per  due anni a seguito del bando ideato dall’Assessorato alle Politiche del Lavoro e Sviluppo Economico e vinto dall’ATS composta da BiblioshareCoworkingforCollaboriamoFidiaWelcome pack.
Questi cinque soggetti avranno il compito di gestire lo spazio e la programmazione dei contenuti con l’obiettivo di trasformarlo in un punto di riferimento e di incontro per aziende, cooperative, associazioni, enti pubblici e cittadini privati che intraprendono iniziative nell’ambito della sharing economy a Milano.

Lo spazio si chiamerà “coHub” e avrà come obiettivi quattro parole chiave, per la promozione, la diffusione, lo studio ed il successo della sharing economy: accelerare, contaminare, ricercare e progettare, diffondere.

Il progetto presentato conta già su un qualificato numero di partner, tra cui Airbnb, Blablacar e centri di ricerca dell’Università Cattolica, del Politecnico e della Luiss.

Ulteriori dettagli sul sito di Collaboriamo.

Lo scambio delle idee – su Repubblica

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Repubblica di ieri, nella sezione “R2” dell’edizione nazionale, parla di noi, a pagina 36.

A lato l’estratto in cui gli autori Raffaella De Santis e Alessandro Longo si soffermano nel descrivere il funzionamento di BiblioShare.
L’articolo parte dalla considerazione che, secondo la mappatura delle piattaforme italiane di sharing economy realizzata da collaboriamo.org e l’Università Cattolica di Milano presentata a Sharitaly settimana scorsa, i servizi legati alla cultura stanno crescendo: su 118 piattaforme censite, 10 sono legate alla cultura.
Tra queste, la sola piattaforma che gestisce comunità locali (ma può gestire anche community trasversali) è BiblioShare.
Il tutto poi, contrassegnato dal noto ritorno “sociale” che contraddistingue BiblioShare: la conoscenza tra vicini di casa facilitata dallo scambio di un libro tra appassionati di un autore o di un genere letterario.

Cliccando sull’immagine qui sotto si può leggere l’articolo originale e qui il link al sito di Repubblica.
lo scambio delle idee - Repubblica

La biblioteca di via Rembrandt 12 a Milano

biblioteca di via Rembrandt 12
La Biblioteca di via Rembrandt 12 è una realtà nata a Milano alcuni anni fa: si tratta di una biblioteca allestita nel locale ex portineria di un condominio, attrezzata dagli inquilini con scaffali, poltrone e una macchinetta del caffè.
È la prima e sicuramente la più nota biblioteca di condominio, unica nel suo genere, con all’attivo circa 5000 libri.
Roberto è il vero artefice di questa iniziativa che non si basa solo sul prestito dei volumi, ma che favorisce l’incontro tra persone, accomunate dall’interesse verso un autore o un argomento letterario. “I rapporti tra condomini si sono consolidati dopo l’apertura di questo spazio” – dice Roberto.

Paolo Pisani e Roberto Chiapella
Paolo Pisani (BiblioShare) e Roberto Chiapella (biblioteca di via Rembrandt)

Ma la biblioteca è aperta anche al pubblico non residente ed il prestito libri è gratuito per tutti.
Per accedere, basta citofonare al numero 80, quello del custode.
Questi sono gli orari di apertura:
lunedì, mercoledì e sabato dalle 16 alle 18.
Noi di BiblioShare non potevamo rimanere indifferenti verso questa iniziativa che ha con noi tanti punti in comune: la diffusione della cultura, la voglia di leggere e il favorire l’incontro tra persone.
La biblioteca di via Rembrandt 12, tramite BiblioShare acquisisce anche una dimensione online, mediante la quale è possibile verificare la disponibilità di un titolo, prenotarlo e andare a ritirarlo durante l’orario di apertura.
Partiamo in test da subito, con la messa a disposizione di 200 libri.
Provateci!

Qui il link alla pagina Facebook della biblioteca.

“Il Libraio” parla di BiblioShare

recensione de "Il Libraio"

Il Libraio (www.illibraio.it – @illibraio) è  lo spazio multimediale del Gruppo editoriale Mauri Spagnol, il terzo gruppo librario italiano. Il suo sito, ma anche il suo account Twitter (@illibraio) e la pagina Facebook (www.facebook.com/illibraio) sono importanti punti di riferimento per chi segue il settore dell’editoria italiana.

Ieri è stato pubblicato un articolo su BiblioShare:

www.illibraio.it/biblioshare-condividi-libri-biblioteca-237657

 

“Libreriamo” illustra il nostro progetto

recensione Libreriamo

“Libreriamo”, la piazza digitale dedicata a chi ama la cultura, ieri ha scritto di BiblioShare, spiegando anche i nostri prossimi obiettivi. “Libreriamo” è un’associazione culturale che vive attraverso una testata online (www.libreriamo.it) che ha come obiettivo quello di incoraggiare la lettura e rendere i libri più accessibili ad un pubblico di massa.

Questo il link all’articolo.

“Mi fido di te”: un libro sulla sharing economy

Gea Scancarello: "Mi fido di te"

Questa sera, presso lo spazio “Coltivare la Città” sul Tetto del Superstudio Più, in via Tortona 27 a Milano, si terrà “Mi Fido di Te”, un evento promosso dallo studio di bioarchitettura Novacivitas dedicato alla sharing economy, a partire proprio dal titolo del recente libro di Gea Scancarello dedicato a pratiche di sharing economy, tutte vissute in prima persona.
Ad aprire il dibattito, alle 19.00, proprio Gea, che risponderà anche alle domande del pubblico.
Si alterneranno, poi, alcuni dei protagonisti delle piattaforme di condivisione più importanti in Italia: Andrea Saviane (country manager Blablacar Italia), Giacomo Sbalchiero (fondatore di Superfred), Michela Nose (co-fondatrice di LocLoc), Roberta Bulgari (co-fondatrice di Biblioshare), Giorgio Fipaldini (ideatore di Open more thanbooks), Ilaria Venturelli (co-fondatrice di S-CambiaCibo) e Davide Ghezzi, fondatore di Letzgo. L’incontro sarà moderato da Adriano Solidoro, Docente di Organizzazione aziendale e di Gestione della conoscenza presso l’Università di Milano Bicocca.
L’accesso è aperto al pubblico tramite registrazione qui.

8° del Manifesto: Biblioshare senza libri condivisi NON È

Manifesto 8Anna è la nostra collaboratrice di 13 anni. Oggi ha scritto in merito all’ottavo punto del nostro Manifesto.

E no, nessuno ha mangiato qualcosa di strano per dar vita a questo titolo.
Semplicemente, e ringrazio di cuore la mia professoressa di storia per avermi tartassato le scatole così da fissarmelo bene in testa, copia una particolarmente famosa frase dai nobili ideali illuministici.
Mi spiego meglio: dopo la Rivoluzione Industriale, in Francia si formò un gruppo di persone che voleva “illuminare” l’umanità con la splendente lampadina della ragione perché quella elettrica venne mostrata al mondo dal 1889: nel ‘Settecento gli illuministi ne erano quindi sprovvisti.
Costoro gettarono al vento le regole e le superstizioni della Chiesa reclamando l’uguaglianza tra popoli e la libertà di pensiero. Proprio a questo proposito,uno di essi pronunciò e coniò la frase:“Penso, quindi sono”.
E qui casca la lampadina (battutaccia per rimanere in tema “illuminato”).
Infatti, se uno non presta e condivide i propri libri, Biblioshare ha ragione di esistere? No,è inutile.
E condividendo libri si condividono emozioni, pensieri e riflessioni, proprio come gli illuministi facevano seduti paciosi ai loro caffè, commentando tranquilli i giornali.
E sempre uno di loro, Voltaire, affermò qualcosa del tipo: “Io non condivido le tue idee, ma darei la vita per permetterti di affermarle”.
Morale: poco importa se qualcuno ha opinioni diverse dalle vostre, potreste imparare a vedere le cose da un altro punto di vista o scoprire aspetti di quel volume che rileggevate annoiati senza capirne il senso.
Basta solo allungare la mano e porgerlo al prossimo.
Allora, e solo allora, Biblioshare è.