In Italia si legge sempre poco

Solo il giorno dopo il #SocialBookDay, il cui obiettivo è quello di far leggere di più, diamo questa notizia, ripresa da Wired (www.wired.it/play/libri/2015/10/15/crisi-libro-classe-dirigente-non-legge), secondo cui, rispetto ad altri Paesi europei, noi leggiamo molto poco.
La tabella ne dà i dettagli, e ciò che imbarazza di più è quanto leggano poco i membri della nostra classe dirigente.
Riproponendo l’articolo di Paolo Armelli (@p_arm), “la domanda è allarmante: chi dovrebbe leggere se non lo fanno nemmeno le persone con titolo di studio, posizione sociale e reddito più alti? … Finora si è sempre tentato di risollevare la lettura partendo dal basso (l’iniziativa #ioleggoperché di quest’anno, dagli esiti più o meno convincenti, aveva proprio questo intento). Ma ora è chiaro che il segno meno non si invertirà mai se non si parte dall’alto. Classe dirigente in primis.”dati AIE lettura

8° del Manifesto: Biblioshare senza libri condivisi NON È

Manifesto 8Anna è la nostra collaboratrice di 13 anni. Oggi ha scritto in merito all’ottavo punto del nostro Manifesto.

E no, nessuno ha mangiato qualcosa di strano per dar vita a questo titolo.
Semplicemente, e ringrazio di cuore la mia professoressa di storia per avermi tartassato le scatole così da fissarmelo bene in testa, copia una particolarmente famosa frase dai nobili ideali illuministici.
Mi spiego meglio: dopo la Rivoluzione Industriale, in Francia si formò un gruppo di persone che voleva “illuminare” l’umanità con la splendente lampadina della ragione perché quella elettrica venne mostrata al mondo dal 1889: nel ‘Settecento gli illuministi ne erano quindi sprovvisti.
Costoro gettarono al vento le regole e le superstizioni della Chiesa reclamando l’uguaglianza tra popoli e la libertà di pensiero. Proprio a questo proposito,uno di essi pronunciò e coniò la frase:“Penso, quindi sono”.
E qui casca la lampadina (battutaccia per rimanere in tema “illuminato”).
Infatti, se uno non presta e condivide i propri libri, Biblioshare ha ragione di esistere? No,è inutile.
E condividendo libri si condividono emozioni, pensieri e riflessioni, proprio come gli illuministi facevano seduti paciosi ai loro caffè, commentando tranquilli i giornali.
E sempre uno di loro, Voltaire, affermò qualcosa del tipo: “Io non condivido le tue idee, ma darei la vita per permetterti di affermarle”.
Morale: poco importa se qualcuno ha opinioni diverse dalle vostre, potreste imparare a vedere le cose da un altro punto di vista o scoprire aspetti di quel volume che rileggevate annoiati senza capirne il senso.
Basta solo allungare la mano e porgerlo al prossimo.
Allora, e solo allora, Biblioshare è.

Idee per la città: … e se io ti presto un libro?

videopodcast RecSando
RecSando, la rete civica di San Donato Milanese e Sud Milano, ha inserito BiblioShare nella nuova rubrica “Idee per la città“, proponendo il videopodcast della presentazione di Paolo Pisani alla “Social Street di via Libertà e dintorni”, in occasione della serata ‪#‎ioleggoperché‬ di giovedì scorso (23/4).
link all’articolo

Anna, 13 anni: leggere è bello e rende felici

Anna, 13 anni, è una nostra nuova collaboratrice. Leggete cosa ha scritto a proposito del primo punto del nostro Manifesto. Della serie #ioleggoperché

Cosa non fa Anna, pur di leggere!
Cosa non fa Anna, pur di leggere!

Alt! Alt. Alt.
C’è di sicuro quella vocina che si alza e dice: Sì, come no.
E io chiedo: Perché tutto ‘sto sarcasmo?
Vorrei proprio sapere cosa mi risponderebbe.
E se chiedesse a me: Perché tu dici che leggere è bello?, io le risponderei: Ascolta e rifletti.
Leggere è un atto di volontà. Possiamo accendere tranquilli la televisione e non guardarla, rispondendo al cellulare o facendo altre cose.
Con un libro no. Bisogna cominciare a leggere, innanzitutto.
Già questo è un atto di volontà.
Poi, mentre leggiamo, ci infiliamo tra le parole, ci mescoliamo ad esse, ci emozioniamo, svegliamo la nostra fantasia e non vogliamo essere distolti dalla lettura perché sappiamo che altrimenti l’incanto finirebbe e bisognerebbe ricominciare da capo.
E la vocina: Se, vabbè, basta un segnalibro.
Ottima obiezione. Ma vuoi davvero smettere di leggere un libro e magari fare i compiti? O scoprire al telegiornale che ci sono stati tanti di quei morti che non si sa più dove metterli, poverini? O ascoltare i motivetti sgrammaticati e vagamente seccanti delle pubblicità prima del programma che vuoi vedere?
E allora, scusate, tanto vale continuare a leggere e scoprire anche tragedie, morti e avanti così ma raccontati con emozione che ci permette di dire, alla fine del volume, se ci è piaciuto, “Ma guarda un po’, mica me l’aspettavo che mi piacesse così. Già che ci sono lo consiglio a qualcuno.”.
E se non l’avete apprezzato? Niente paura: potete sempre consigliare di non leggerlo e cercarne un altro che accomodi i vostri gusti.
Cosa dici ora, vocina?

Anna

“Il Cittadino”, #ioleggoperché, #socialstreet e San Donato Milanese

Il Cittadino 23 4 2015Articolo di oggi su “Il Cittadino“, nelle pagine del Sud Milano, che presenta l’iniziativa di questa sera organizzata dalla Social Street di “via della Libertà e dintorni” di San Donato Milanese.

Oggi, giornata mondiale del libro, in tutta Italia si celebra la passione per la lettura con l’evento #ioleggoperché (www.ioleggoperche.it).

Per la prima volta, Biblioshare presenta il proprio progetto al di fuori dell’area di Rogoredo Santa Giulia nel quale è nato.

A presto quindi una nuova comunità di lettori a San Donato Milanese!

Io leggo perché e nuova community

20150423ioleggoperche

Oggi alle 18:30, nell’ambito dell’iniziativa #ioleggoperche organizzata dalla Social Street di “via della Libertà e dintorni” a San Donato Milanese, in via Jannozzi 2 (c/o Spazio Calimera) verrà presentato il progetto Biblioshare.

Quale contesto migliore per presentare Biblioshare ad una seconda community?

Biblioshare cresce

ssvialibertaGiovedì prossimo (23 aprile), nell’ambito dell’iniziativa #ioleggoperché organizzata dalla Social Street di “via Libertà e dintorni” a San Donato Milanese, verrà presentato il progetto Biblioshare.

Di fatto gli obiettivi delle Social Street e di Biblioshare sono per molti aspetti sovrapponibili: condividere con i propri vicini, a costo zero, dei beni comuni (nel nostro caso i libri) e coltivare gli interessi reciproci favorendo la conoscenza tra le persone, migliorando così la convivenza in quartiere, a fronte di una maggiore interazione sociale.