Ripartiamo?

L’ultimo post su questo blog è datato 1 aprile 2019, con evidente riferimento ad un pesce d’aprile di due anni e mezzo fa. Non cambia molto la situazione sui nostri profili social Facebook e Twitter perché da allora, di fatto, non siamo stati più in grado di occuparci con continuità degli aspetti relativi alla comunicazione di Biblioshare.
In realtà ci siamo resi conto che non avevamo più tutto quel tempo da dedicare a questo progetto e, almeno dal punto di vista social, lo abbiamo trascurato.
Non che poi non siano arrivate richieste di apertura di nuove community, non che dette community non siano state aperte, semplicemente, dal punto di vista mediatico, l’attenzione su Biblioshare è crollata, sia da parte nostra che da parte di tutti (anche degli iscritti).
Il pretesto per scrivere questo post è dato dalla recensione del nostro servizio da parte di Open Innovation di Regione Lombardia, piattaforma attiva da 2-3 anni che “si rivolge a tutti gli attori dei processi di innovazione nelle imprese, nei centri di ricerca, nelle pubbliche amministrazioni, nella società civile e a tutti i cittadini che vogliono avere un ruolo attivo nelle politiche di ricerca e innovazione”.
Non è detto che questo significhi per Biblioshare che riprenderà l’attività sui social come prima, ma, in caso di eventuali evoluzioni in senso positivo, potrebbe esserci qualche novità.
Intanto abbiamo chiarito a tutti che la nostra piattaforma è ancora viva, magari è meno conosciuta di prima e con qualche ritocco a cui sottoporla, ma è sempre in grado di compiere quel servizio di scambio di libri che tanto è piaciuto in passato.
Vi invitiamo ad andare a leggere “Biblioshare, il mio sito per lo sharing flessibile di libri da casa a casa” sul sito di Open Innovation Lombardia e, già che ci siete, a curiosare tra i tanti progetti di Lombardia 2030.

Trump: ho cambiato tutto tranne Biblioshare

Chi avrebbe potuto immaginarlo? Il 45° Presidente americano in uno dei suoi innumerevoli tweet ci cita e ci tagga. Sì, perché – afferma Donald Trump – “l’unica cosa che non ho cambiato dai tempi di Obama è Biblioshare”. Per il resto, evidentemente, alla Casa Bianca è cambiato tutto.

Non possiamo che essere compiaciuti e orgogliosi di questa inaspettata notizia che ancora una volta la dice lunga sulla portata culturale (e non solo) della nostra piattaforma.

In effetti, una versione personalizzata di Biblioshare ci era stata richiesta per l’utilizzo interno alla Casa Bianca nel 2016, durante l’ultimo anno dell’amministrazione Obama. L’obiettivo era quello di “migliorare e umanizzare” i rapporti tra i dipendenti della sede presidenziale con il proposito, sempre positivo, di incrementare la lettura di libri.
I lavoratori presso la Casa Bianca sono quasi 400 ed effettivamente, considerata l’esternazione di Trump, pare che i propositi alla base del progetto “Biblioshare @TheWhiteHouse” siano stati raggiunti.

#Donne e il potere della parola

Oggi, nella festa della donna, voglio parlarvi di un libro letto da poco.
VOX (di Christina Dalcher, casa editrice Nord) è una storia distopica e agghiacciante, un’utopia al rovescio che nessuna donna vorrebbe vivere, soprattutto se ha conosciuto un altro modo di stare al mondo.
Dopo le ultime elezioni presidenziali la cultura e la vita sociale delle donne vengono condizionate da scelte religiose e politiche ben precise, per certi aspetti simili a quelle di un paese islamico.
Solo che siamo in America. Solo che non è una scelta delle donne.
Quando il Movimento per la Purezza va al potere le donne si vedono progressivamente sottrarre ogni tipo di libertà. L’abbigliamento deve essere casto e dignitoso, non possono lavorare e devono dedicarsi esclusivamente alla cura della famiglia e della casa. L’istruzione scolastica viene diversificata tra generi: i bambini vengono educati diversamente dalle bambine. Le relazioni omosessuali sono condannate. Se manca il latte in frigo non puoi chiedere al tuo figlio maschio di andare a comprarlo, perché è un compito da femmine.
Jean, come le altre, può pronunciare al massimo 100 parole al giorno. Anche la sua bambina di sei anni porta il braccialetto conta parole, e non può imparare a leggere e scrivere.
Gli uomini non se la passano tanto bene neanche loro: devono lavorare il doppio per garantire lo stesso tenore di vita a cui la loro famiglia era abituata.
Così man mano che si sviluppa la storia, il potere persuasivo di una politica violenta, estremista e cieca sembra prendere il sopravvento, riportando l’America a una sorta di Medioevo sociale, cancellando diritti acquisiti in centinaia di anni.
Inaspettatamente, la competenza professionale di Jean diventa indispensabile per una segreta e importantissima missione governativa: da qui partirà la sua occasione per ribellarsi.
Jean, prima giovane studentessa disinteressata alla politica, convinta che certe cose non sarebbero mai accadute, poi madre ed eccellente professionista vive un “impossibile” che si trasforma in “improbabile” e poi in oppressiva realtà.
Questa storia incredibile ci avverte di quanto possa essere insidioso vivere passivamente, nasconderci dietro gli alibi delle cose improbabili e del nostro approccio impotente: “non posso farci niente”. Ci esorta a occuparci di noi stessi e degli altri, a non vivere nel disinteresse di quello che ci succede. La comunità, che sia gruppo, paese o stato, non è un ente astratto. Siamo noi.
394 parole.
Limite di 100 ampiamente superato.
E ho detto ben poco su quello che ci sarebbe da dire.

M’illumino d’immenso

È datata 26 gennaio 1917, esattamente 102 anni fa, la poesia Mattina, probabilmente meglio conosciuta come “M’illumino d’immenso”, tra le più note di Giuseppe Ungaretti.
Non ne vogliamo fare una parafrasi, né tantomeno iniziare a dibattere della corrente letteraria, l’Ermetismo, di cui Ungaretti è stato uno dei rappresentanti più autorevoli.

Ci basta ricordare che oggi ne è l’anniversario.

Santa Maria la Longa 26 gennaio 1917
M’illumino
d’immenso

E Milano legge Milano

Milano legge Milano
Quest’anno, per una serie di motivi, Biblioshare non ha organizzato nessun evento per Bookcity, tuttavia abbiamo sostenuto e appoggiato l’iniziativa “Milano legge Milano”, un flashmob letterario urbano che si è tenuto nell’ambito di Bookcity e che ha coinvolto moltissime persone in più punti della città per una lettura collettiva “sincronizzata” a mezzogiorno di sabato 17 novembre.
A quell’ora, lettori volontari si sono posizionati in più luoghi scelti sulla Mappa Letteraria di Milano e hanno letto ad alta voce brani di autori che raccontano la città. Le letture filmate con smartphone sono poi state caricate e georeferenziate tramite l’app Weglint, in modo da formare una video-mappa letteraria della città di Milano, interpretata dai suoi cittadini.
La nostra Roberta ha letto assieme a Nino (poeta), Francesca (della libreria “Punta alla Luna”), Francesca (di “Equilibri in Corvetto”) e Giacomo (del chiosco di Corvetto) alcuni brani del libro “La grande nespola” di Andrea Ferrari, anch’egli presente, e lettore dell’introduzione.
Qui potete vedere l’incipit della lettura, mentre il video intero (come tutti gli altri registrati in città) è disponibile online tramite Weglint.

W i Cortili Letterari

Il prossimo è il fine settimana dei Cortili Letterari.
Gli amici di Super, il festival delle periferie di Milano, dopo 23 tour, 160 realtà incontrate, ed un grande lavoro successivo a cui abbiamo saltuariamente partecipato anche noi, chiude questa fase di lavoro e ricerca con la Festa di Super, che inizia questa sera e prosegue nelle giornate di sabato e domenica.
Il 12, 13 e 14 ottobre la festa sarà “diffusa” nei diversi quartieri della città secondo un programma intenso ed interessante al quale anche noi parteciperemo in due eventi in continuità con la nostra proposta, nel quartiere di Niguarda e ancora in zona Corvetto, dove tra gli altri incontreremo di nuovo anche gli amici di Equi.Libri. Si tratta del progetto dei Cortili Letterari, rivolto agli autori italiani under 35 pubblicati da case editrici indipendenti, che si pone l’obiettivo di diffondere i nomi degli autori italiani emergenti e le case editrici che li pubblicano, riattivare il circuito libraio indipendente e aprire luoghi privati al pubblico.
Si vuole traslare il format dei Cortili Letterari, nato nella provincia marchigiana, ai cortili delle periferie di Milano, coinvolgendo gli abitanti, giovani e meno giovani, invitandoli ad aprire i loro cortili, scegliendo insieme libri e storie di giovani autori.
Noi di Biblioshare saremo dei facilitatori di questo processo, e, assieme agli altri soggetti partecipanti, cercheremo di “promuovere la contaminazione tra luoghi deputati alla cultura con luoghi della vita quotidiana per far nascere nuovi modi di scambiare e fare cultura. Questo in un contesto dove spesso i servizi culturali sono scarsi o elitari e le “piazze” deputate agli incontri muoiono a favore di quelle più commerciali. I cortili in questo senso diventano per un giorno luoghi pubblici dove lo scambio può avvenire secondo i codici della vita sociale, libera da “costrizioni” che spesso i luoghi istituzionali portano con sè”.
Ci vediamo sabato 13 a Niguarda, alle 14, presso EUMM (Ecomuseo Urbano Metropolitano Milano Nord), ex vetrerie Motta, in Via Cesari 17
e domenica 14 alle 10 presso il Laboratorio di Quartiere Mazzini, al Corvetto, in via Mompiani 5.